| Ecco dunque la cronaca di una bellissima serata. Parto dall’appartamento in rue de Richelieu alle 19.30 circa e, nonostante il freddo polare, in una decina di minuti percorro gli 1.2 km che mi separano dall’Olympia, boulevard des Capucines. La zona è una delle più eleganti di Parigi, siamo a cento metri dall’Operà, una delle costruzioni più spettacolari e suggestive della città. Siamo anche non troppo lontani dal Louvre. Vedo l’enorme scritta “THE MARS VOLTA” al neon rosso che campeggia sulle teste dei ragazzi che gremiscono il marciapiede, e se già ero particolarmente eccitato, adesso lo sono almeno 5 volte di più. Decido di entrare subito. Un lungo corridoio, i controlli, una sala con bar, altri controlli, e finalmente arrivo al mio posto*. Sono ben piazzato, il mezzanino non è molto distante del palco, sono leggermente sulla sinistra e riesco a vedere facilmente tutto il palco. Il ragazzo seduto vicino a me è francese, si chiama David con lui scambio qualche banalità prima del concerto. Lui confessa di essere uno “huge huge fan” e che “i’ve been waiting for months for this day”, io gli dico di essere stato uno huge fan, e che da poco sto tornando ad esserlo ma che non sono convinto del tutto, che qualche canzone la depennerei dalla scaletta. Lui mi sorride e dice che non è d'accordo. Sono le 20 e aspetto. David dice che lui sa che inizieranno alle 20. Ma non succede niente. Mi guardo intorno. Il teatro è molto molto bello. Ci sono molti ultratrentenni, anche parecchi capelli bianchi. Gente in giacca e cravatta e ragazzi ubriachi che fanno \m/ verso il palco vuoto. Dal parterre salgono aromi jamaicani. Nell’aria e sui volti di tutti si legge l’elettricità dell’attesa. Il palco è molto profondo, ma la strumentazione ne occupa solo la metà più vicina al pubblico. Si spengono le luci. Sono le 20.25. Parte l’intro e il mio amico David si mette le mani nei capelli. Roulette Dares è fe no me na le, ho i brividi, uno spettacolo. Non potevo sperare un inizio migliore. Adoro anche la extended version, adoro i suoni, adoro Omar. Al termine, un boato. Siamo rimasti seduti, non si è alzato nessuno nel mezzanino. Il che è stato più un bene che un male, a conti fatti; di sotto c’era l’inferno, con pogo e bodysurfing. La scaletta prosegue molto simile se non identica alle altre date. Goliath a 200 all’ora, Pridgen un carro armato, fantastico. Anche qui jammano parecchio, ma qui ci sta da dio. Gli intermezzi (alcuni molto noiosi) servono a separare le canzoni, altrimenti il live sarebbe stato un assalto frontale senza senso. Non hanno interagito molto con il pubblico, Cedric dopo le 2 acustiche ha detto che avrebbero suonato una canzone lunga e poi ci saremmo potuti andare a fare il bagno. In effetti c’era mooolto caldo. Ma per il resto non hanno parlato più di tanto e a parte la danza epilettica dei due, non hanno coinvolto molto il pubblico (abbastanza maleducato peraltro, le acustiche sono state in parte rovinate da urla “iiaaaaaa” alla cowboy…) Cygnus è stata la migliore, senza dubbio. La aspettavo e me l’hanno fatta come volevo. Mi sono un po’ perso durante la jam in mezzo (qui proprio non ci stava) ma sentirla dal vivo è stato meraviglioso. David qui era impazzito di gioia… Le luci bianche erano perfette, tutto perfetto. Abernikula è iniziata con un intermezzo con jam sul riff della strofa, che ci stava veramente bene. Perfette le canzoni dall’ultimo disco, Ouroborous su tutte. Tetragrammaton magnifica (Pridgen ha cannato una parte ed è andato fuori tempo, ma non se ne sono accorti in molti, Omar e Cedric lo hanno guardato ridendo...). Insomma, ho avuto molto più di quando mi aspettassi, le critiche che ho letto in giro sono per la maggior parte legittime, allungano troppo pezzi non esattamente belli, si lasciano andare a jam troppo lunghe, suonano bene e adorano suonare, ma esagerano ed è impossibile negarlo… Con 2 o 3 canzoni da De Loused e 2 o 3 in meno da Amputechture sarebbero la perfezione. Sono un grande gruppo, è stato un grandissimo concerto. Potrebbero essere ancora meglio, ma a me va benissimo anche così. Ah, uscendo, presa magliette nera Agadez.
*i controlli erano tutti molto tranquilli. Il mio non lo è stato. Mi sgamano la macchinetta, mi mandano in fila per il guardaroba, mi fanno lasciare tutto. Per le foto mi sono rivolto a David e presto avrò qualcosa. sono stati 10 minuti di bestemmie e insulti all’intera popolazione francese (che mi rimangio…)
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