posto la traduzione dell'articolo di wikipidia sugli Asylums Magdalen.
Scusate se non è molto accurata, l'ho fatta di fretta. Qualunque errore segnalatelo e scusatemi!!
Gli Asili di Maddalena erano rifugi per donne considerate “peccatrici”, la maggior parte dei quali approntati da alcuni fra gli ordini appartenenti alla Chiesa Romana.
Si conta che, nel corso dei 150 anni di storia di quest’istituzione, vennero accolte circa 30000 donne, spesso anche contro la loro stessa volontà.
L’ultimo “Asilo di Maddalena” rimasto attivo, in Irlanda, ha chiuso definitivamente il 25 settembre del 1996.
LA STORIA:
Gli Asili di Maddalena si diffondono in Gran Bretagna ed in Irlanda durante il XIX secolo traendo origine dai movimenti di salvezza. Si proponevano come finalità ultima la riabilitazione di ex prostitute. In Irlanda tali istituzioni devono il loro nome a Maria Maddalena, figura biblica che, secondo la tradizione cristiana, divenne una dei più fedeli discepoli di Cristo dopo aver espiato le sue colpe.
Ben presto in Irlanda la Chiesa assunse il controllo del “movimento di Maddalena” ed i rifugi, che inizialmente si proponevano di essere ricoveri a breve termine diventarono progressivamente istituzioni a lungo termine.
Alle penitenti era imposto principalmente di lavorare presso delle lavanderie. Il ricavato del lavoro veniva dato loro in parte come incentivo a lavorare di più, il rimanente veniva invece corrisposto loro al momento in cui lasciavano il rifugio.
Col passare del tempo, il movimento di Maddalena divenne sempre più distante da quelli che erano gli intenti originari del movimento di salvezza – che si proponeva semplicemente di togliere dalla strada prostitute che a causa del loro passato non riuscivano a trovare un impiego regolare. Gli asili assunsero sempre più la connotazione di vere e proprie carceri.
Suore con compiti di sorveglianza erano istruite a mettere in atto provvedimenti rigorosi volti a scoraggiare le donne intenzionate a lasciare i rifugi e a promuovere invece il loro pentimento. La Congrega delle sorelle di Misericordia viene così descritta dall’enciclopedia cattolica :
"Nell’accogliere le penitenti non viene operata alcuna distinzione di carattere religioso, razziale o di nazionalità. Raggiunta la riabilitazione, coloro che desiderano rimanere nel ricovero sono affiancate ad una suora e sono conosciute come Figlie di S. Margherita. Seguono una particolare regola di vita ma non prendono gli ordini religiosi. Qualora desiderino rimanere in convento, dopo un periodo di prova, sono ammesse a diventare ‘Maddalene’ ed infine a prendere i voti dell’ordine di Maddalena"
I registri degli asili mostrano che nei primi momenti della storia di questo movimento, numerose donne entrarono lasciando poi l’istituzione di propria spontanea volontà, a volte anche ripetutamente. Lu Ann de Cuzo nel suo libro “ Riforma, respiro e rituale: per una archeologia delle istituzioni; la società della Maddalena di Philadelphia 1800 -1850” ( contenuto in Archeologia Storica rivista della Società per l’archeologia storica) scrive che le donne “ in queste prigioni cercarono rifugio e sollievo dal malessere, da situazioni familiari di disagio, da mariti violenti e dall’indigenza economica.”
A causa del loro passato di prostitute, si riteneva che le pazienti avessero necessità di penitenza:
“ La donna che non ha mai conosciuto alcun pensiero impuro, la donna il cui petto di vergine non è mai stato attraversato neppure dall’ombra del peccato, la donna che respira purezza grazia e innocenza, accoglie la donna il cui respiro è peste proveniente dall’Inferno!! “
Fino agli anni ’70 del nostro secolo alle donne ospitate veniva imposto di rivolgersi al personale dell’ospizio con l’appellativo di “madre” a loro invece – senza alcun riferimento all’età- ci si rivolgeva con il termine “ figlia”.
Come annota un prete nel 1931: “ Può essere semplicemente la novizia che non ha ancora preso i voti, può trattarsi invece di una penitente dai capelli bianchi che rende a Dio nient’altro che le impurità di una vita trascorsa nel peccato. Non fa alcuna differenza. Nella casa del Buon Pastore l’una sarà sempre la madre l’altra sempre la figlia. “
Per rinforzare l’ordine e mantenere un’atmosfera monastica, alle ospiti era richiesto di osservare rigoroso silenzio per buona parte della giornata. La regola del silenzio era la caratteristica principale della loro vita e tale tradizione si protrasse fino alla seconda metà del XX secolo. Le pene corporali erano prassi comune ed atteggiamenti autolesionisti venivano semplicemente ignorati:
“ Un carattere difficile, manifestato spesso attraverso il rifiuto del cibo, si corregge bene con il silenzio. Quando una ragazza si rende conto che nessuno presta attenzione al suo comportamento, né si preoccupa – almeno apparentemente- della sua magrezza ella si stufa di questo martirio autoimposto ed impara la lezione”
Man mano che il fenomeno divenne più diffuso, andò oltre la prostituzione rivolgendosi anche a ragazze madri, ragazze ritardate o che avevano subìto violenza . Persino ragazzine considerate troppo promiscue o “ civettuole” venivano spesso mandate in questi collegi. Tutto questo andò ad affiancarsi alla pratica, diffusasi parallelamente in Gran Bretagna e Irlanda, di “asili pubblici”dove venivano inviati invece soggetti affetti da presunte disfunzioni di carattere sociale.
Le donne avevano generalmente accesso a queste istituzioni su richiesta di membri della famiglia o di religiosi. Senza un parente che dall’esterno garantisse per loro, alcune di queste penitenti sarebbero rimaste negli asili per il resto della loro vita, alcune prendendo anche i voti.
Dato il conservatorismo severo dell’ Irlanda in materia sessuale, gli asili di Maddalena vennero ben accettati come istituzioni di carattere sociale fino alla seconda metà del XX secolo. Andarono progressivamente sparendo di pari passo con i cambiamenti nei costumi sessuali o – come sostengono alcuni- poiché smisero di essere un’attività remunerativa.
Secondo Frances Finnegan “ Probabilmente l’avvento delle lavatrici si è affiancato al mutamento delle abitudini.”
Il confino di donne ribelli negli asili di Maddalena è un tipico esempio di cio’ che molte femministe considerano come riprova del fatto che una condotta sessuale indegna – persino presunta – da parte di una donna era punita molto piu’ severamente di quella di un uomo.
RIVELAZIONI:
L’esistenza degli asili venne scarsamente presa in considerazione finchè, nel 1993, un ordine di suore di Dublino vendette parte del proprio convento ad una agenzia immobiliare.
I resti di 155 donne seppellite all’interno della proprietà in tombe senza nome, vennero riesumate e – con l’eccezione di un corpo- riseppellite in una fossa comune. Ciò provocò l’indignazione generale divenendo una notizia a carattere locale e poi nazionale.
Nel 1999 Mary Norris, Josephine McCarthy and Mary-Jo McDonagh , tutte e tre ospiti del rifugio resero testimonianza del trattamento subito. Nel 1998, nel corso di un documentario di Canale 4 dal titolo “ Sesso in climi freddi “vennero intervistate alcune ospiti dell’asilo di Maddalena che testimoniarono di aver subito reiterata violenza sessuale, fisica e psicologica, mentre erano isolate dal mondo esterno per un tempo imprecisato. Le condizioni di questi conventi e il trattamento riservato alle residenti venne ritratto nell’acclamato film del 2002 , scritto e diretto da Peter Mullan, dal titolo “Magdalene”. Simili accuse di abuso vennero riportate anche in alcune scuole tecniche irlandesi.
Nonostante il governo irlandese fosse parte della commissione Laffoy sugli abusi minorili gli sforzi da parte delle vittime di questo sistema per ottenere risarcimento si rivelarono frustranti ( vedi
http://www.ireland.com/newspaper/special/2003/laffoy/ e
http://www.washingtonpost.com/ac2/wp-dyn?p...5¬Found=true ) . In sostanza per essere soggetta a risarcimento la vittima doveva esser stata residente in una delle istituzioni inserite nella lista e – paradossalmente- nessuna delle “lavanderie di Maddalena” vi era inclusa.
Edited by Walkabout - 30/6/2006, 17:32