Kitt |
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| da Rumore: CITAZIONE Musicisti a 360 gradi, i Mars Volta hanno da sempre un piede nel rock, più o meno post, e l'altro nel jazz, più o meno post. Soprattutto Omar Rodriguez, il chitarrista, ha sempre voluto far vedere che il suo cuore musicale è diviso tra queste due metà. Questo è il suo secondo album solo. Una volta lo avremmo definito jazz rock, ai tempi di Chick Corea e Herbie Hancock. Rumori di caravanserragli e sospese tensioni jazzistiche ad introdurre una serie di brani strumentali improvvisati. Regenbegen Stelen Van Prostutuees, ad esempio, rievoca lo spirito di Pharroah Sanders, con lo strumento principale che è il sax alto. Mentre un pò di 70's Philadelphia sound contribuisce alla frenesia wah wah di [I[Jacob Van Lennekade. Accompagnano ogni brano gli intricati e lancinanti assoli alla chitarra di Rodriguez. Il suono è aspreo, denso, convulso. Tutto ciò, però, lo confesso, mi lascia perprlesso. Mi viene in mente quel che disse una volta Jaz Coleman dei Killing Joke:"Il jazz rock? Un mucchio di note che non vanno in nessuna direzione..." Claudio Sorge 2/5
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