THE MARS VOLTA ITALIA forum: "In Thirteen Seconds"

Omar Rodriguez, con Juan, Marcel, Adrian, Cedric e altri, 2° lp, 2005

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halorama
CAT_IMG Posted on 26/9/2006, 12:53 by: halorama




CITAZIONE (Walkabout @ 4/9/2006, 00:15)
Non so da dove sia stato tratto questo articolo...

CITAZIONE
“Spookrijden op het fietspad.” Can’t understand it? No worries, Omar Rodriguez-Lopez has trouble with it, too, and it’s his song! The title translated, “ghost riding on the bicycle path,” is one of the five Dutch-titled songs on Omar’s untitled solo album, which he’s currently on tour supporting in The Netherlands. That track, derived while Omar was bike riding in Holland, was translated with a little help from his friends, explains Omar, “I have some friends who speak Dutch that live close to me, and I can ask them for a translation or what not. Little things here and there stick out to me and find their way into the titles of songs.”

...dal sito della VOX, noto brand di amplificatori per chitarra, dei quali omar sembrerebbe essere un endorser.

(per intenderci, il mitico vox ac30 era l'ampli di brian may dei queen - che ne usava 12 dal vivo - nonchè dei beatles)

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recensione da www.sentireascoltare.com

CITAZIONE
Omar Rodriguez Lopez – Self Titled (War / Wide, 26 marzo 2006)
di Gianni Avella

Immaginate la Mahavishnu Orchestra di John McLaughlin, solo che al posto del violino di Jerry Goodman c’è un sassofono, dal taglio molto arty-jazz, che brama fughe convulse in combine con una chitarra di chiara estrazione post-core. Niente paura, non stiamo parlando di una fantomatica reunion (anche se di questi tempi…) del supergruppo fusion, ma solo di un lavoro, il secondo solista, di Omar Rodriguez Lopez, l’occhialuto “afro” in libera uscita dai suoi Mars Volta.

Un avvertimento per i detrattori, che sono tanti: lasciate perdere questo disco, tanto non ci troverete niente di quello che già non si conosca sullo smilzo Omar e del suo prog-entourage; ma se invece siete in vena di nuovi neologismi in negativo (visto che la lista di aggettivi per denigrare il nostro è in dirittura d’arrivo) fatevi sotto; ne avrete di che sparlare sull’ennesima suite latineggiante a là Santana (Jacob Van Lennepkade in particolare: diciassette minuti di pura elegia jazz-rock che a tratti evoca anche i Chicago di Transit Autoriry), sul prog tuonante di Regenbogen Stelen Van Prostituees e tirato di Spookrijden Op Het Fietspad; per non dire poi di quelle due arie psichedeliche, Vondelpark Bij Nachte e Een Ode Aan Ed Van Der Elsken, che più seventies non si può!

E ora dai, critico “intellighente” di turno, torna ad ascoltare i tuoi amati Don Caballero, che sono sì (anche) prog ma fanno anche figo, molto molto figo… (7.0/10)

 
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30 replies since 12/11/2005, 17:49   413 views
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