Hand over hand over hand
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| MI SCUSO PER LA MIA SBADATAGGINE PER L'AVER CANCELLATO SBADATAMENTE LA DISCUSSIONE. MA QUESTO E' PERCHE' STAVO CERCANDO DI CANCELLARE I MESSAGGI SPAMMOSI CHE L'AVEVANO "INQUINATA". RAGION PER CUI BANNO PER TRE GIORNI CHIUNQUE LASCI UN SOLO MESSAGGIO DI SPAM QUI!per fortuna ho salvato più di metà discussione, ne approfitto per riportare le solo le cose più interessanti: CITAZIONE (Kitt @ 8/11/2007, 16:51) la secona parte del disco direi che ha un bel pò di sorprendente, soprattutto per i "toni"...molto più...introspettivi...quasi niente ritmiche tribali, cadenze più rilassate...in Soothsayer (ora all'ascolto) fan capo anche degli archi e movenze vagamente "tanguere"...ma è ovviamente solo il primo ascolto per capire se mi piacciano o...
finito primo ascolto.
impressioni positive, di sicuro ma devo per forza riascoltare perché, ripeto, quella seconda parte lascia davvero interdetti... CITAZIONE (Kitt @ 8/11/2007, 20:20) dunque, ho ultimato il secondo ascolto e inframezzo, tanto per rilassare con l'ep dei Zechs Marquise. Terzo ascolto dopo cena.
rettifico quanto detto dopo il primo ascolto: vuoi la stanchezza (tre ore di sonno all'attivo + stress d'esame stamattina) vuoi nonsoché, chissà che m'era parso di sentire. Snocciolo qualcosa:
Aberinkula: l'avete già sentita ma non potete godere dell'immane lavoro di basso nella versione mp3.
Metatron: la clip audio di 30 secondi apre questa track, ne è una sorta di ritornello. Cambi di tempo imprevidibili e poi si torna là, un'apocalisse.
Wax Simulacra/Goliath/Torniquet Man: pogo contro i muri, impossibile star fermi quantomeno
Cavalettas: ottima sorpresa, più di 9 minuti con deciso cambio di atmosfera dopo 6 circa
Soothsayer: sarà la verissima sorpresa, al primo ascolto mi aveva molto colpito, da subito. non riesco a descriverla, davvero: il ritmo sembra davvero quello di un tango ma, ovviamente, è OLTRE
non ho la cognizione (dopo due ascolti) per fare pipponi infiniti sui brani però dopo ogni ascolto aggiungerò qualcosina. Al solito, le vere perle nascoste vengono fuori alzando il volume. E, non mi sarei aspettato di dirlo, io abiuro la mia fede Theodoriana.
e comunque sto disco non ha quasi praticamente nulla (IMHO) di Amputechture. è deppiù! CITAZIONE (eyesbomb @ 8/11/2007, 20:24) è un'opera
E' il disco più denso, sincopato e intenso che abbiano mai fatto. intensità non lirica, la livida.. cattiva, fuligginosa
si sente il voodoo, ma quello nero non negro. infausto e magnifico
Musicalmente è molto più serrato che mai, non c'è respiro, e l'odore è di morte, forte
la batteria è talmente veloce (semplicemente e nattamente: veloce) che te la perdi, la perdi proprio. Cedric canta secondo mood generale, e sommerso d'effetti, effettistica davvero grondante
fiati e soprattutto tastiere prodotte magnificamente, in un pezzo un'orchestra d'archi sembra suonare nella stanza accanto a quella dove il resto della band incide, il resto
Non c'è davvero, come detto, respiro. è un disco che ti sta addosso, pesante, non ti lascia stare. ti fa anche male.
l'impressione è come al solito di un album ben più avanzato, dei precedenti. un altro passo un miglior capolavoro
m'ha dato adito a idea che a differenza dei primi due 'concept' e del secondo 'non concept' sia più prossima a una '''rock opera''', ne ha sapori e stilemi
il sangue è tanto ma è nero, tra la crosta e il buio, non si vede bene.. la produzione ha talmente tante tracce che le orecchie si fan strada a fatica, i suoni fitti e nel buio non si fan vedere tutti e alcuno chiaramente.
alcuni (molti) pezzi hanno una struttura di tali e tante strutture da contenere un disco intero ciascuna, di musica, di idee, di tutto, e quel disco ancora neanche conterrebbe tutta la canzone
bravi cattivi mars volta. CITAZIONE (eyesbomb @ 9/11/2007, 02:01) CITAZIONE (Inked @ 8/11/2007, 23:26) occhiabomba ma che ti sei fumato mentre ascoltavi il disco ? non fumo,è che quel che m'ispira inspiro ed espiro forte. CITAZIONE (Inked @ 8/11/2007, 23:26) -non c'è respiro, e l'odore è di morte, forte
cosa intendi dire ? che più che mai un tema (non necessariamente narrativo, anche solo sentore, senso) è la morte. è un disco funereo, fosse un uccello un corvo nero, è un disco duro come granito nero, carbon fossile, ecc. CITAZIONE (Inked @ 8/11/2007, 23:26) -si sente il voodoo,ma quello nero non negro.
qual'è la differenza,semmai ci fosse? stregomni cattini, non buoni. magia nera, non bianca CITAZIONE (Inked @ 8/11/2007, 23:26) -è un disco che ti sta addosso, pesante, non ti lascia stare. ti fa anche male.
in che senso ti ha fatto male ? nel senso che un quacosa di troppo duro, di troppo pesante, di troppo livido.. ..ti lascia i lividi. CITAZIONE (Inked @ 8/11/2007, 23:26) il sangue è tanto ma è nero,tra la crosta e il buio, non si vede bene..
questa me la devi spiegare c'è sangue, che è il fondamentale, assieme e più del vero, in arte. c'è il sangue, di Omar & Cedric, non è un qualcosa per cui non han sudato sangue. ma è sangue marcio, o marcito amaro è questione di morte, come prima, si sente puzza (profumo) di morte in tutto il disco. è cattivo, sputa sangue dalla bocca. è sentitissimo ma cattivissimo (sentimento negativo?), in sintesi. CITAZIONE (eyesbomb @ 9/11/2007, 02:20) CITAZIONE (Kitt @ 9/11/2007, 02:07) direi che è un pensiero allineato alla (presunta) aura negativa del disco? certamente si sente, la cosa, e si sente che è influente . tra l'altro è impressionante la facilità ed apertura loro del parlarne quasi quanto l'evidenza della cappa, della coltre della cosa dopo aver sentito il disco, anche se non avevo dubbi neanche prima, toglierei il 'presunta' ad ogni modo aggiungo che è certamente un modo per esorcizzare, il tutto, The Bedlam In Goliath. è un po' un vaso di pandora dove è sigillato il tutto, che esplode ma è un implodere su se stesso, e non può più nuocere allora un'espiazione ad ogni modo, per il primo ascolto ma temo proprio anche per poi: miglior disco the mars volta CITAZIONE (eyesbomb @ 9/11/2007, 11:55) CITAZIONE (Inked @ 9/11/2007, 07:42) ad un primo ascolto cosa puoi dirci delle parti di batteria ? allora sto pridgen è un fulmine ? di più. davvero, è più veloce persino di sé stesso, mi sa certe parti sono le più veloce linee percussive ch'io abbia mai sentito Ikey si sente se non di più certamente meglio, gran produzione parlando con un'amica: CITAZIONE David scrive: I don't know, it's just real fucking bad (in a fantastic way) evil, heavy
David scrive: better than anything they've done
David scrive: but different
David scrive: De-loused in the Comatorium, but better and darker
David scrive: and faster CITAZIONE (sbuccia @ 9/11/2007, 12:21) concordo con quanto detto da piersandei e dèvid, per me è assolutamente un gran disco, all'inizio ero seriamente preoccupata perché i pezzetti di brani che avevo ascoltato in internet erano eccessivamente "casinari" per i miei gusti ma il disco nel suo insieme risulta invece perfetto all'ascolto. La cosa che ho notato subito è che Cedric mi sembra tenuto molto più a bada che in qualsiasi altro disco dei tmv, anzi che lanciarsi in 'virtuosismi' sembra molto più omogeneo ed in linea con la musica, come ha detto giustamente piero, più "funzionale" al tutto. CITAZIONE (Kitt @ 9/11/2007, 20:06) Metatron:
per chi pensava che quella clip di 30 secondi appartenesse a qualcosa di grandioso. beh, è così. quel refrain apre il pezzo, dopo si alza il tempo e ci si scatena, prima di ritornare a terra. e così per un altro giro (grande, grandissimo lavoro di Thomas). poi, poco dopo il terzo minuto, l'atmosfera si rilassa, a partire da un arpeggio di Omar. E anche la voce di Omar diventa più...sentita, intensa, introspettiva..., gran lavoro corale dove svetta Thomas. Ancora cambio, martellata urticante di batteria di pochi secondi, poi entra in evidenza il basso e la chitarra, una base che continua per un minutino con voce di Cedric quasi "colloquiale", un pò effettata. Si riprende al quinto con la batteria martellante e un ottimo lavoro di tastiera, a 5.30 irrompe mr. Alderete + assolo di Omar + altra chitarra a tenere la trama (Thomas, poi,...chevvelodicoaffà). Si continua con un refrain diverso, si sfocia di nuovo nel tempo che seguiva i primi 30 secondi e si chiude di nuovo con "Maybe I'll break down..." allungata nel finale da ulteriore sfuriata e chiusa da qualche secondo di elettronica? viaggio al centro della Terra e ritorno ancor più su. CITAZIONE (Kitt @ 9/11/2007, 20:39) Sta crescendo da matti Cavalettas...: intro batteriosissimo (nel senso di batteria, non di batteri) e poi via con un basso più che pulsante, andamento con cui non si può proprio stare fermi, vorrei riuscire a contare i battiti della batteria. E dirò che il cantato di Cedric resta subito nelle orecchie dopo un paio di ascolti ("Break me a mirror" o qualcosa del genere). Il tempo si abbassa un pò e fondamentalmente, è lui a "tenere" le danze, intorno ai 3 minuti implode il sax e poi si riparte con il ritmo da "cavalcata" del primo minuto. La chitarra qui è essenziale, dipinge lo stesso riff perfettamente funzionale all'andamento della batteria. Poi assolo, sorretto perlopiù da elettronica. E si riparte con Cedric a dirigere finché la sua voce lascia spazio all'intreccio di chitarre finché si innesta un flauto. E si riparte a correre. Intorno ai 6'30" è Adrian a prendersi la scena, poi ritorna imperioso Cedric, Thomas continua a pestare a più non posso e il brano sembra chiudersi. Ma poi si continua con una trama delicata, senza batteria, sorretta dal pieno, dal flauto, da pochissima elettronica. e il tutto viene distrutto da quelle che sembrano urla di persone in fuga... CITAZIONE (Kitt @ 11/11/2007, 02:53) ok. è tempo di cominciare a dire la mia. magari non riuscirò ora a scrivere un parere brano per brano ma almeno qualche commento sul disco lo dò. Pridgen: non rimpiangerete John Theodore. Da subito ho pensato (e lo penso ancora) che questo ragazzo non avesse avere l'"animalità", il voodoo di Theodore. Ma, forse, non ne ha bisogno. Sa il fatto suo, pesta come un dannato e si ritaglia la sua gran bella scena come. Per capirlo, va detto che TBIG è un album che, a livello di tempi, non lascia respiro. In Metatron, per esempio, credo che ci siano una dozzina di cambi di tempo in 6 minuti (saranno 4-5 che si intercambiano): ok, forse non sarà una novità per i TMV. Ma, visto il numero dei brani, la durata comparato davvero al numero impressionante di cambi di tempo e di atmosfera... A questo proposito, sperando di non esser frainteso, potrei anche dire che, probabilmente, c'è almeno una parte per ogni brano che si fa ricordare facilmente, dopo due-tre ascolti, quasi come uncino per ascoltare il resto, quello si da "entrarci" dopo un bel pò di ascolti. Avete presente la clip di Metatron, quei trenta secondi? Bene, credo si potrebbe ricavare uno snippet di 20-30 secondi da ogni brano e ti entrerebbe in testa subito. Un pò come, ascoltando De-Loused, era impossibile che il "Now I'm Lost" in Inertiatic o l"I've defected" in Cicatriz non ti entrassero subito in testa. Torniamo a Pridgen:avete sentito il drumming in Goliath, Wax Simulacra, Aberinukula. Potete farvene un'idea. Probabilmente questo disco credo farà la gioia di ogni batterista. Non sono un esperto ma credo ci vogliano un bel paio di "chops" per passare con nonchalance da un tempo "locustiano" in Wax Simulacra o l'assalto di Cavallettas al più delicato drumming di Soothsayer. Lui lo fa e con nonchalance anche se preferisce di gran lunga le rullate che possano lasciarti a bocca aperta ma senza dare l'impressione di sboronaggine. E per capire questo va detto che questo disco sa di anni luce dal "mood" di Amputechture. Volete sbrodolomenti di jam lunghe? non ne avrete. Forse, un paio di minuti in coda. Qui si torna a una simil forma canzone dove non è raro ascoltare un o o due refrain per tre-quattro volte nel brano, magari poi anche ripresi e trasfigurati, accelerati o rallentati, privati di batteria o mutati con l'elettronica. C'è un tappeto sonoro che quasi non lascia scampo, concede solo pochi, veri respiri. Magari per permetterti di "sintonizzarti" su cosa ti aspetterà dopo. Le fughe strumentali sono poche, ci sono assoli in cui Omar la fa da padrone ma forse il più lungo non arriva ai due minuti. Ragionevolmente, ognuno con il suo spazio. Senza sovrapposizioni eccessive. Ed è da applaudire, in quest'ottica, il fatto che Cedric sembra rimettere davvero la sua voce al servizio dei pezzi. Senza cercare l'Assoluto come in Amputechture. Ci sono pezzi effettati, certo ma, quasi per reazione, sembrano voler quasi "rovinare" volutamente la voce. La vera sorpresa è "scoprirlo" senza che si lasci andare troppo in vocalizzi. L'interpretazione in Soothsayer ti stordisce eppure non consta affatto di acuti paurosi così come in tanta parte del disco. Così come sembra quasi "parlare" in Agadez. Gioca davvero più con "colpirti" con interpretazioni sofferte che con troppi vocalizzi. Ce ne sono comunque ma sono molto, molto più funzionali al gioco di squadra. A ognuno infatti, faresti un applauso: Juan è mirabile con tessiture di basso che fanno da contraltare al drumming di Thomas, Adrian si ricava il suo spazio con il sax e anche con il flauto. Ma è giustamente il risultato finale a interessare. Bene, secondo me il primo ascolto lascerà interdetti e perplessi: la prima parte del disco è killer e la apprezzerete di sicuro. Tre brani gli avete già sentiti. Posso dirvi tranquillamente che Metatron e Ilyena non vi deluderanno. Torniquet Man sarà un attimo di pausa ma diverso dai momenti "calmi" del passato: Cavalettas e Agadez riprendono le tematiche soniche della prima parte ma forse preparano anche alla coppia Askepios-Ouroboros, forse i brani che necessitano di più ascolti, caratterizzati da tanta varietà sonora. Soothsayer, ancora una volta, è qualcosa che fa storia a sé, Conjugal Burns una splendida chiusura. Qui e là, chi ha orecchio, potrebbe trovare brevi stralci di autocitazionismi veri o presunti: personalmente, ci ho sentito brevi frammenti per cui mi è stato impossibile non pensare a Drunkship Of Lanterns e Eriatarka nonché ad alcuni brevi passaggi di Cassandra Gemini. Ma qui è diverso. Davvero. Il disco scivola via che è un piacere. E' impossibile avvertire un senso di (lo dico) "pesantezza" perché è molto variegato. E' vario, è piacevole, vuoi ascoltarlo tutto, ti riserva davvero sorprese. Vale la pena tirarsela addosso 'sta maledizione. una cosa che mi son scordato. non so se sembra cattiveria o è tristezza o remissività... ma quest'album suona "scuro". energico, combattivo ma "scuro". un Dark side of The Mars Volta. CITAZIONE (Kitt @ 11/11/2007, 15:53) CITAZIONE (Inked @ 9/11/2007, 21:10) GRAZIE!GRAZIE!E ANCORA GRAZIE per condividere con noi poveri non leakkati quanto stai ascoltando. i need another fix (...) Azzardo un paio di domande: per batterosissimo intendi una serie di rullate talmente veloci che non si distinguono le une dalle altre tipo in uno dei pezzi leakkati (di cui ora non ricordo il titolo) ? Mi incuriosiscono le parti di flauto,puoi dirci se si sente bello nitido o se offuscato dagli altri strumenti ? danke [IMG=http://content.answers.com/main/content/wp/en/thumb/1/10/220px-Adrian1.jpg] VIVA IDDIO SI SONO ACCORTI CHE ADRIAN è CAPACE DI SUONARE ANCHE IL FLAUTO TRAVERSO rulla velocemente come, d'altronde, fa spesso e volentieri nel corso del disco. il flauto, come spesso accade nei brani TMV, prende piede piano piano.
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