THE MARS VOLTA ITALIA forum: "In Thirteen Seconds"

Interviste e articoli di carattere generale, sui TMV, ovviamente!

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Kitt
CAT_IMG Posted on 7/2/2006, 19:02 by: Kitt

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Articolo su Muz, febbraio 2006.


l'ho trovato e comprato. L'articolo tutto sommato è una biografia della band con in più le rece di DITC e FTM, appena posso lo scansiono, intanto lo posto qui come me l'ha passato Gidan (grazie 1000! ;) ):

CITAZIONE
THE MARS VOLTA:SUONI DAL PIANETA ROSSO. (anno 1 n. 02- Febbraio 2006)
Di Manuele Ciatani.
Superata brillantemente la prova cruciale del secondo album -l'acclamato "Frances the MUTE" - The Mars Volta
mettono sul piatto il live Scabdates, sintesi perfetta delle idee di una band alla costante ricerca del paradosso musicale
e della sua risoluzione tramite la sovrapposizione e la fusione di estremi sonori opposti o molto distanti.

"Gli ultimi anni ci sono sembrati il nostro periodo adolescenziale , dove potevamo uscire a giocare ma dovevamo tornare a una certa ora.adesso non più. abbiamo tragliato il cordone. ogni legame con qualsiasi convenzione è stato spezzato"
ha dichiarato Omar Rodriguez Lopez , chitarrista della band e principale compositore , illustrando una musicalità vissuta di traverso, a cavallo dei generi. "ci sembra che ora siamo al punto di partenza. ora penso che sia obiettivamente il momento di presentarci". accontentato . a voi i the mars volta.

MARS ATTACKS!!
A Omar Rodriguez Lopez non sono mai piaciute le etichette nè,tantomeno,le limitazioni di qualsiasi tipo. non andare a perlargli di prog band o concept album se non volete che la sua folta capigliatura si drizzi fino a toccare il cielo( e bucarlo). é una vita che ,insieme al compagno di viaggio,di intolleranza(e di pettinatura) Cedric Bixler Zavala, sguscia da un progetto musicale a un altro, nel tentativo di fuggire da tali etichette, che si appicciano addosso e non mollano mai. il passo giusto doveva essere appena più ardito:rivolgere lo sguardo al "vicino" pianeta rosso, lontano quanto basta da impedire alle nomee di seguirli.
fu così che per la prima volta,i due ragazzi di origine texana immersero la testa nell' atmosfera del corpo celeste dedicato al Dio graco della guerra, espan dendo in quei lidi sconfinati tutta la voglia di musica indipendente e impulsiva,voltando definitivamente pagina. liberandosi della loro band precedente, gli At The Drive In ,misero da parte pure il side project dE Facto, prortandosi dietro però dietro il tastierista Ikey Owens e il manipolatore di suoni Jeremy Ward,che si aggiungevano così,nella nuova creatura,alla chitarra Omar e alla voce Cedric.il tutto si perfezionò quando si unirono al quartetto la bassista Eva Gadner e il batterista Jon Theodore,dando via alla rivincita marziana.
The Mars Volta (originalmente senza l'articolo,poi aggiunto per evitare di doppiare il nick già esistente gruppo techno) nascono ufficialmente nel 2001. omaggiando , oltre la divinità pagana,Federico Fellini e la sua "volta felliniana",intesa come repentino cambio di scena ,di azione ,di storia di un film.
Finalmente la potenza può tramutarsi in atto e il neonato ensenble inizia a prodigarsi in estenuanti prove in studio e a gettare fiumi di ispirazioni che ,via via che prendono forma, raggiungono sempre più i connotati espressivi ricercati dai due amici capelloni.
nel marzo 200 vede luce l'ep "Tremulant",primo passo in direzione rock apocalittico delle intenzioni della band. un primo assaggio(un pò immaturo,ma molto promettente) del loro punto di vista musicale.
In pochi mesi riescono a farsi spazio nella scena underground con esibizioni live convincenti e trascinanti,così tanto cariche di energia. tecnica e libertà espressiva da essere scelti dai Red Hot Chili Pepperscome opener nella loro tourneèe del 2002-03 . I Mars Volta si dimostrano preparati all' impatto col grande pubblico. conquistando grazie a esibizioni fulminanti,consensi a livello internazionale,mentre dietro le quinte stringono un rapporto d'amicizia con Flea e Frusciante dei Peppers . dal gruppo californiano al "guru" della musica mondiale Rick Rubin ,il passo è breve :la produzione del primo album in studio del sestetto è affidata al mega talent-scout mentore,tra gli altri,del fenomeno System Of A Down.
Il momento della verità si avvicina:i pezzi già proposti in sede live prendono la loro forma definitiva in studio sotto gli ochhi attenti del produttore e la cura dei suoni di Ward , mentre Flea (anche Frusciante darà il suo contributo) suona le parti di basso per coprire il "vuoto" lascito dalla Gardner,che abbandona la band. l' uscita dell' album oramai è alle porte quando una tragedia fa sbandare la macchina lanciata a forte velocità: un'overdose uccide il tecnico del suono Jeremy Ward ; un colpo durissimo ,sopratutto per Omar e Cedric ,suoi amici di lunga data,che fa slittare l' uscita del primo full lenght di qualche mese.
l' appuntamento con la storia è datato giugno 2003,e risponde al nome di "De-loused in the comatorium":l' album getta definitivamente le carte in tavola riguardo alle intanzioni del gruppo. rivelando un vortice sonoro travolgente ,trascinante e avvolgente. un discorso musicale che ingloba ,filtra e ricodifica le influenze più disparate ,proponendo un flusso cangiante di sensazioni senza soluzione di continuità , un'efficace mescolanza di progressive,punk psichedelia ,jazz,hardcore ,elettronica e noise: una fluida panoramica a tuttotondo del rock contemporaneo.
con fraschezza e libertà di esecuzione rispolverano i vecchi parametri stilistici, e ristrutturano un contesto intriso di ritmiche pulsanti e convulse, che scandiscono i tempi congiungendo brillanti improvvisazioni e divagazioni tematiche ,fino a proporre dei veri e propri paradossi sonori,in cui le melodie più delicate vanno a braccetto con spietate cacofonie.
l'impatto devastante dell'hard rock e del punk viene fuso e disciolto in soffuse atmosfere celebrali,mentre la forma della canzone di partenza sfuma talvolta in ampie free form, terreno fertile per il tocco visionario dei musicisti, e per la loro impulsività ragionata.
il lavoro ritmico,che spesso tradisce le origini latine della band marciando con samba e salsa (imponente anche l'uso delle percussioni ),è sovente lasciato a tastiera ,basso e batteria,mentre la chitarra di omar traccia fendenti acidi e roboanti intrisi di deley,che giocano ariempire gli spazi lasciati vuoti dal terzetto. il tutto è lanciato in ombra dall'acuto timbro di Cedric che brilla in ogni composizione,aggiungendo un tocco celestiale all'amalgama che luccica di un suono potente e limpido.
Da più voci il gruppo è acclamato come rivelazione dell'anno e il tour seguente ,oltre che vedere l' ingresso del bassista Juan Alderete,non fa che caldeggiare la loro candidatura dimostrando tutto il potenziale a disposizione.
durante le performance il gruppo proprone il proprio materiale nella maniera più libera possibile,trasformando il concerto in jam session gigantesche ; le canzoni vengono smembrate,allungate,trasfigurate,assumendo fattezze indefinite e contorni ancor più surreali che su disco .
le esibizioni li tengono impegnati per tutto il 2003 e parte del 2004 , a metà del quale la band inizia le registrazioni per il secondo album, forte finalmente di una formazione completa che vede,oltre al nuovo bassista,il fratello di Omar Rodriguez Lopez , Marcel, alle percussioni.
é da poco iniziato il 2005 (febbraio) quando esce Frances The Mute,prodotto dallo stesso Omar Rodriguez che si sostituisce in cabina di regia a Rubin. il discorso interrotto due anni prima viene ribadito con un sound più sporco, che ispessisce un disco meno immediato del precedente,ma che di fatto porta The Mars Volta tra le stelle di prima grndezza internazionale. il singolo The Widow - forte di un intrigante video girato dallo stesso Rodriguez (è nota la passione per il cinema del chitarrista) che finisce in heavy rotation su MTV - fa il giro del mondo,consegnando al grande pubblico un gruppo che ha raggiunto la sua pienezza artistica ,finalmente libero di mostrare se stesso e la sua furia creativa senza timore di alcun cartellino a prercederlo . e il manifesto del Mars Volta pensiero, scandito a note cubitali nel live "Scrabdates" di recente pubblicazione, ne è la controprova.

FANTASMI SU MARTE
I Mars Volta sulla terra non ci vogliono proprio stare. le tematiche che affronatano nei testi fanno riferimento ad un mondo che non è il nostro, ma permane in un atmosfera nascosta,altra. Entrambi gli album ricordano persone scomparse,alle quali sono interamente dedicate i concept delle liriche .
"De-losed In The Comatorium"è ispirato alla vita del poeta defunto ,amico della band, Julio Venegas,immaginato nel coma profondo,in preda ai sogni del suo subconscio ,protagonista di battaglie tra gli aspettinegativi e positivi della sua coscienza. in "Frances The Mute" ,invece,il discorso è completamente diverso. la storia si svolge nel mondo reale e fa riferimento a un diario a un diario anonimo ritrovato da Jeremy Ward anni addietro, e illustra ,alternando nei versi l' inglesecon lo spagnolo,i paragoni che si traggono fra la vita del misterioso autore ,in cerca dei veri genitori, e quella del ritrovatore, scomparso poi per overdose.
insomma,in giro in lungo ,in largo e di traverso per varie dimensioni. inutile cercare The Mars Volta qui,loro sono in viaggio. O si entra nel loro mondo o loro sono sempre altrove..




De-loused in the comatorium
Universal 2003
dire che The Mars Volta iniziano col piede giusto è un eufemismo. con un solo colpo centrano due bersagni: pubblico e critica restano annichiliti da una musica energetica,impulsiva,complessa e ricercata. Non si fa in tempo ad allacciare le cinture di sicurerzza che un ottovolante impazzito proietta l' ascoltatore in un labirinto di sogni convulsi.l' esplosiva sezione ritmica,tirata a lucido del tocco di Rubin, incastra figure affascinanti, macina riff martellanti e atmosfere rarefatte nello stesso calderone, strutturando il paradossale punk psichedelico di Inertiatic Esp. l' opender è la sorgente di un flusso che prima scorre tumultuoso tra i sussulti del break di Roulette Dares ,poi marcia a tempo di samba in Drunkship Of Lanterns e,quando la tenzione avvolgente di Cicatriz Esp ha l'impatto devastante di una cascata,il tutto sfocia nella malinconia delicata di Televators.
Scala reale servita alla prima mano.imbattibile.


Frances The Mute
Universal 2005
La giostra incandescente prosegue la sua folle corsa in 77 minuti di esplosiva intensità,in cui il discorso si fa ancora più estremo dal punto di vista delle scelte stilistiche , con un allungamento smisurato delle tracce e una veste timbrica meno pulita ma più massiccia.
le composizioni (cinque) vengono arricchite da orchestrazioni di archi e fiati (Flea alla tromba è una chicca) e sono suddivise in più movimenti come la tradizione prog insegna.
il disco è la sintesi dell'energia martellante dei Led Zeppelin (timbro di Cedric è simile a quello di Plant) ,i colori visionari degli Yes e i deliri crimsoniani e neopsichedelici,il tutto ,però,suonato come se a condurre le danze ci fosse il fantasma di Frank Zappa. L' essenza stessa della libertà del rock passato e conteporaneo.



Edited by Kitt - 16/10/2008, 15:11
 
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