rapidissimo primo ascolto epidermico.
primissime (pre)impressioni sparse/disorganiche/irrazionali:
- i primi 2 pezzi così corti [saranno neanche 2 minuti x 2 tracce!] mi sarebbero piaciuti lunghi almeno 5 volte tanto.
almeno!
- Rapid Fire Tollbooth continua a irritarmi
1) la linea melodica della voce mi sembra palesemente debole, arrangiata senza ispirazione e/o spirito critico.
2) vabbè che alla batteria c'è Marcellino Panevino e dunque questa versione potrebbe essere quasi un demo di quella vera, ma qui veramente fa cadere le braccia da quanto è bolsa.
- cmq, lungo le tracce vengono dipanate delle sonorità molto intriganti [vabbè è Omar Rodriguez, mica i Coldplay
].
- così a pelle, il disco nel complesso mi piace di meno del secondo/omonimo Omar Rodriguez, magari con meno spunti ma che "si spingeva" di più, lasciandosi suonare senza cedere a intermezzi e strutturazioni più ambiziose.
forse questo è dovuto al fatto che ormai da un disco OaRL mi inizio ad aspettare certe cose. meno amputetture, più odissee jazzfusion alla Miles-electric.
ma probabilmente è un bene che abbia lasciato a bocca asciutta le mie prime aspettative. così sono incuriosito ad ascoltare oltre, perchè mi sembra che comunque ci possano essere, nascoste qua e la, delle nuove idee e spunti very intriganti..
- La Tirania de la Tradicion mi sembra abbastanza palesemente un ripescaggio dallo scatolone delle robe scrause registrate un po' così.. Cedric canta senza "appiglio" (ovvero senza nessuna o quasi nessuna linea melodica a cui fare riferimento), la batteria un po' mi sconcerta per la sua banalità e piattezza - e qui devo imputare [Imputechture!
] a Jon che in quella che sembra una jam mostra i suoi limiti di fantasia, o a Omar che gli ha assegnato una parte così misera?
ai posteri l'ardua sentenza.
- cmq, ho ascoltato troppo velocemente i pezzi che in genere mi piacciono di più (ovvero quelli più lunghi). appena posso, torno a redigere/redimere le mie prime impressioni di settembre nero caccia a ottobre rosso malpelo.