THE MARS VOLTA ITALIA forum: "In Thirteen Seconds"

Recensioni, De-loused In The Comatorium

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Walkabout
CAT_IMG Posted on 5/7/2006, 22:42




Movimenta.it



CITAZIONE
1- Mars Volta è il gruppo che nasce dalla definitiva separazione di At The Drive In.
2- Mars Volta è il gruppo che la critica musicale ha ribattezzato Punk Floyd.
3- Mars Volta è il peggior live cui io abbia assistito nel 2003.
4- Mars Volta vuole riportare in auge la concezione progressive del rock.
La somma algebrica di 1, 2, 3 e 4 ci dà un quadro talmente desolante da rendere Mars Volta il gruppo più odioso degli ultimi 10 anni di musica indie. Ti viene voglia di mettere a tacere Cedric Bixler a forza di colpi di machete, di mandarlo dal barbiere e di conventirlo all'hare krisna commerciale tipo Ray Cappo. Possiamo dunque capire la cattiveria con cui alcuni nostri esimi colleghi (cioè, loro sono esimi; noi no) hanno liquidato la questione Mars Volta a forza di calci in culo. Questo preambolo per dire che De-loused in the comatorium non è affatto il pezzo di %$&£# nera fumante a forma di ciambella che qualcuno si aspetterebbe. L'importante è capire che, di base, siamo tutti come quel genere di metallari che sperano sempre nella fatidica reunion del gruppo che tanto abbiamo amato.
Il punto debole di Mars Volta è senz'altro quello di spingere a potenza piena su un rock eccessivo e cangiante ad ogni costo, tensione innata che At The Drive-In stemperava a fronte del proprio attaccamento maniacale alla forma canzone di stampo emo-pop. Quello che al contrario ci offre De-Loused è una dose tripla di ciò che già stava sul precedente EP Tremulant: Vocals eccitate, scale chitarristiche, inserti elettronici ed una discreta dose di nu-prog in salsa dopo-rock. Per una buona metà del tempo la formula funziona alla grande, rendendo Mars Volta un credibile interprete dell'accezione moderna del paventato termine di cui sopra (il quale a loro si addice invero per estensione, giacchè la perizia strumentale in se stessa è parte trascurabile del paradigma sonoro di Bixler e Rodriguez). Traccia-manifesto l'interminabile Cicatriz ESP, perfetto manuale di mutevolezza posthardcore nei suoi continui ribaltamenti di fronte tra tensioni rock e chill-out di stampo ambient-wave. Quello che determina un parziale fallimento è l'insistenza sullo stesso registro per un lasso di tempo eccessivo, nel senso che l'idea di uscire dalla forma-canzone di cui abbiamo parlato si risolve presto o tardi nella ripetizione delle stesse strutture per ogni suite; parte della responsabilità è imputabile alla fase di scrittura, che si adagia un po' sugli allori in favore di apparenti improvvisazioni per molti versi identiche a se stesse, parte è dovuta all'eccessiva enfasi del cantato di Cedric Bixler, certo bravissimo ma stomachevole sulla distanza (in fin dei conti una debolezza che ha inficiato persino Relationship Of Command). Di qui a parlare di miserrimo naufragio nel brodoso oceano del più bieco onanismo sonoro ce ne passa: pregio del gruppo il testardo uso di un linguaggio ad ogni costo rock, nel senso più basilare del termine (spaccare), e non è certo prerogativa di Mars Volta quella di non convincere per tutta la durata del platter. Chi cerca i nuovi Yes, Nirvana o anche At The Drive-In si rivolga altrove, chi ha bisogno di mettere alla prova le proprie convinzioni ex-ante è caldamente invitato a farsi un giro dalle parti del Comatorium. Tipo: ATDI al quadrato, con tutti i pregi e i difetti del caso.



Edited by Walkabout - 6/7/2006, 15:09
 
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CAT_IMG Posted on 6/7/2006, 12:46

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benebene! poi le linko nel sito! ;)

p.s. Dato che non ho molto tempo, controllate per favore quelle su debaser.it e metallus.it? e anche rocklab.it...
 
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Sandoz
CAT_IMG Posted on 6/7/2006, 13:39




debaser c'è.
ora vedo le altre due.
 
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CAT_IMG Posted on 22/10/2007, 23:46
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'I am a Shadow and I dwell in the catacombs which border the country of illusion hard by the dim plains of wishing'

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CITAZIONE
Un viaggio verso laurel canyon con Rick Rubin... il modo migliore di ispirarsi per codesto concept, sfiorare i fantasmi e presunti tali che riecheggiano nelle residenze appartenute a Valentino,Hendrix e tanti altri. Al seguito, due eterni giovani che 12 anni prima nella stessa villa hanno sfornato un capolavoro con il medesimo produttore, il proprio amico/fonico/tastierista, scompare tragicamente nello scorrere dei mesi dopo aver condiviso indimenticabili anni artistici e fraterni con le menti della band, reduci da un ulteriore split, in seno agli At The Drive in. Il prologo di una apocalisse insomma. Stiamo parlando di uno dei dischi più importanti dell'inizio del secolo. Dell'affermazione di un duo musicalmente determinante, ai livelli dei grandissimi degli anni 70 o giù di lì. Le tipiche band dal chitarrista estroso e il vocalist divino. Con la differenza che il duo di el paso son partiti dal punk e tutta questa consapevolezza dei loro mezzi in realtà non l'hanno, soffocati solo da richieste di chi chiede loro notizie sul loro gruppo d'origine e relazioni con persone con cui non vogliono aver nulla a che fare. Divisione. Morte di rapporto. Ispirazione perfetta per narrare le gesta di Cerpin taxt: , un ragazzo che affronta il coma postumo da una overdose di morfina, uscendone. Ma deciso a liberarsi comunque di se stesso. Perchè disabituato alla realtà , annoiato da essa .
10 sezioni di un conflitto interiore colmo di riferimenti ( tanto da supportare un libretto aggiuntivo)

Clipside of the pinkeye flight
I'm not the percent you think survives
I need sanctuary in the pages of this book

nuotando nei suoni syntati, è Cedric a narrarci il prologo, il mood possiede un aura evocativa davvero unica, epica eppure sognante, energica ma timida nel suo flusso lento di esplosione verso “. Inertiatic Esp” , di radice zeppeliniana nei vocalizzi tra partiture selvagge di batteria , chiaro è ancora un po' l'ispirazione della band madre, dilatata però in una maggior mescolanza di elementi della propria cultura ( percussioni latine in primis ) e dilatazioni di natura certamente più prog. Innestata però ad una furia HC di pura potenza folgorante, “Roulette Dares “ è incontrollabile nei suoi cambi di tempo, suadente melodia violentata da sezioni ruvide ad alto contenuto emozionale . Brividi che scorrono nell'impugnatura delle sei corde di Omar, e il suo stile vario e anarchico, prende il ruolo di protagonista a tratti, tra le urla del suo fidato amico e un drumming ispiratissimo sempre affianco, che lo accompagna in un solo orgasmico, mentre la disperazione è nell aria. Mentre il secondo intermezzo va via in accordi in rapida successione ancora una volta fluttuanti, a lasciar quel senso di gravità 0 intorno al protagonista, immerso tra pensieri e sogni , ricordi e interrogativi, per giungere alla splendida “Drunkship of Lanterns” , il primo minuto e mezzo è pura arte ritmica, con un Flea superlativo a dirigere l'orchestra nell'ombra, posseduto da un furore jazzato dalla Jaco, incalzante come non mai, Cedric infilzato dalla lama dei suoi stessi controcanti , scivola via al ritmo salsa rcok senza mai inciampare nel suo flusso delirante ove Re crimisi, Yes, Davis si scontrano senza ferirsi minimamente e l' lsd viaggia a fiumi.
La mini suite di “Eriatarka”, è come se sigillasse con dolcezza irruenta, la prima parte del disco, accarezza con una nenia i sogni come la madre di Taxt tenta di far col proprio figlio, con conseguente esplosione Emo-zionale ( stilisticamente molto propria della prima corrente ) , mentre si ritenta una connessione in un mare di distorsioni, emerge la splendida “Cicatriz Esp” .
Quasi 13 minuti di intense emozioni prodotte dal duo delle meraviglie, con John Frusciante in guest, pavimentatore sonoro delle stanze spaziali ricreate nel contesto, le sezioni sono un vero pugno nell'anima, scuotono nel loro fragore , incursioni senza prigionieri, dopo le strofe sorrette da un altro giro di basso catturante, Omar sigilla la prima phase in pieno stile barocco, un solo frammentato in tante onirici richiami chitarristici 70's di sovraincisioni magiche, pischedelia a fiumi che scorrono travolgendo tutto... un immaginaria luce che lentamente si spegne, lasciando sempre un bagliore più sottile, flebile...
il cuore torna a battere, ha un paio di tom sparsi, dei piatti e inneggia al massacro, si ricongiunge ad una chitarra spanish, prolungata in un lungo assolo sempre più ossessivo... la band si riunisce e il climax è divino.

Sarebbe poi riduttivo chiamare ballad, un pezzo come “Televators”, addentrata in un immaginario new age, nessun tronco, il solo legno di un acustica che suona limpida alla luna , sola. Cedric la accarezza melodicamente, lei sussulta, lui la rassicura. Placandosi insieme, sancendo il vero picco catartico del disco, in quel crescendo spettacolare da brividi unici . Assolutamente all'altezza di grandi classici con i quali avran condiviso l'adolescenza in quella teca di 35 giri.
“ Take the Veil Cerpin Taxt” è l'outro rocker/funkeggiante in grande stile, a tratti anche minaccioso, celebra la morte del protagonista , in dun degno e illacrimato funerale in marcia; e i saluti di un debut memorabile e dalla band ancora non eguagliato . Che molti prenderanno in considerazione per gli ospiti nel booklet, per poi farsi cucire le note di quest' opera nel cuore.

mia :P
 
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CAT_IMG Posted on 25/10/2007, 00:53

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apperò! :) me la leggo con calma! ;)
 
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Walkabout
CAT_IMG Posted on 25/10/2007, 09:04




non male, la ripulirei solo un po' da alcuni espedienti retorici un po' mielosi
 
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20 replies since 5/7/2006, 20:11   230 views
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