THE MARS VOLTA ITALIA forum: "In Thirteen Seconds"

Interviste e articoli, su Amputechture

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Sandoz
CAT_IMG Posted on 15/12/2006, 20:59




CITAZIONE
Molto tempo fa sono stato arrestato per aver preso troppo LSD, avevo attirato un’intera famiglia fuori di casa cercando di convincerli che era arrivata la fine del mondo.

fantastico :ihih:
 
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Mrs_selfdestruct
CAT_IMG Posted on 16/12/2006, 11:07




Mars Volta
Di Imran Ghori.

Alcuni se ne stanno seduti a bocca aperta, indecisi sul che farsene della cacofonia che hanno di fronte. Altri ballano spasmodicamente e bevono nell’assordante mix di suoni. Poi arriva la hit radiofonica e altri ancora nella folla iniziano a realizzare, rapiti dall’intensità della performance.
Sul palco del Great Western Forum di Iglewood, ai primi di settembre, ci sono i Mars Volta che aprono per i vecchi compagni di tour, i Red hot chili peppers. Il cantante Cedric Bixler –Zavala si agita selvaggiamente sul palco e ad un certo punto si mette a strisciare sul pavimento lanciando degli acuti a metà fra Robert Plant e Geddy Lee.
Il chitarrista Omar Rodriguez –Lopez guida la band attraverso un vortice di tornanti, jam prolungate e improvvisazioni jazz.
E’ stata questa spontanea ed iperenergica attitudine live, unita a un fervido passaparola, a far guadagnare ai Mars Volta una reputazione quasi mitica, un’indiscutibile credibilità e il successo commerciale.
Certo, non tutti sanno esattamente che farsene dei Mars Volta, ma senza dubbio la band rimane impressa.


“UNA SORPRESA TOTALE”
Nata sulle ceneri degli At the drive in, la band debutta nel 2003 con De-loused in the comatorium ( prodotto da Rick Rubin) che, ripercorrendo i sogni febbrili di un uomo entrato in coma dopo un fallito tentativo di suicidio, conquista un pubblico devoto grazie alla sua intensità punk, al piglio metallico, ai ritmi salsa e agli arrangiamenti prog-rock.
Nel 2005 segue Frances the Mute, un complesso ciclo di canzoni che riporta in vita il diario di un uomo morto ritrovato da Jeremy Ward, un membro della band che era scomparso di recente. E anche se la musica si è fatta ancor più ambiziosa, attira un pubblico ancora più numeroso, mentre le radio trasmettono il singolo “ The Widow”.

Qualche giorno prima della show al Forum e nell’imminenza dell’uscita di Amputechture, il terzo album della band, Rodriguez Lopez racconta che, quando esordì, la band non si aspettava di ottenere alcun successo.
Nonostante una promozione quasi nulla De –Loused ha venduto più di 500.000 copie ed è finito dritto nelle classifiche sui “migliori dell’anno” della critica.

“ Quando è uscito il primo disco ci aspettavamo di essere totalmente ignorati, senza che la gente battesse ciglio. O che al limite ci stroncasse” dice “ perciò è stata una sorpresa totale vedere che andava bene. Cazzo, Frances era…” fa una pausa “ ancora non abbiamo realizzato”.

MARTE ATTACCA

Amputechture continua nello stile unico della band, fatto di febbrili esercizi strumentali e arrangiamenti lunghi e complessi , mentre Bixler -_Zavala coi suoi toni alti ci fornisce immagini da incubo.
L’album riflette un nuovo modo di lavorare a cui Rodriguez –Lopez s’è appassionato: far suonare ad ogni membro della band la propria parte, senza fargli sapere o sentire ciò che gli altri musicisti suoneranno. Un processo che aiuta ad accrescere quell’energia caotica che è un’importante caratteristica della band.

“ E’ come far camminare i musicisti su una fune dopo avergli tolto la rete di sicurezza dal di sotto” dice “ ha davvero un grande effetto sull’insieme”.
Il titolo dell’album, un amalgama inventato di amputate e architecture, riflette questa filosofia perché racchiude in sé l’abilità della band di riunire in un insieme coerente le parti apparentemente più disparate.

E’ una combinazione fra pianificazione meticolosa e scoperta caotica, con Rodriguez –Lopez che scrive tutte le parti musicali prima di assegnarle al resto della band: il tastierista Isaiah Ikey Owns, il bassista Juan Alderete De la Pena, il percussionista ( e fratello minore) Marcel Rodriguez –Lopez, il polistrumentista Adrian Terrazas- Gonzales e il manipolatore del suono Pablo Hinojos –Gonzales.
Il batterista Jon Theodore ha suonato nell’ultimo album ma è stato licenziato dopo le registrazioni e rimpiazzato da Blake Flaming, che aveva suonato nei primi demo dei Mars Volta. Rodriguez –Lopez dice che Theodore era insoddisfatto per via del suo ruolo limitato nel gruppo.
“ Credo sia stato preso dalla tensione del formare una band”, dice.


L’AGGIUNTA DI UN PEPERONCINO

Nonostante la folta schiera di musicisti alle spalle, Rodriguez –Lopez fa capire chiaramente che i Mars Volta sono una creatura sua e di Bixler – Zavala.
Con un Rodriguez – Lopez sempre più concentrato sul suo ruolo di produttore, i fan potrebbero rimanere sorpresi nel sapere che le parti di chitarra ascoltate su Amputechture non sono state suonate da lui.
Per far suonare le sue parti ha reclutato il chitarrista dei Red hot chili peppers, John Frusciante, con il quale la band aveva già lavorato in precedenza.
Rodriguez - Lopez la descrive come un’esperienza liberatoria che gli ha permesso di concentrarsi sulla direzione di tutti i musicisti in modo da raggiungere la sua visione musicale.
“ Mi ha liberato dal dover dividere la mia mente fra l’osservare la performance ascoltando il suono delle canzoni e il dover al tempo stesso suonare e trasmettere emozionalmente ciò che la parte richiede”, spiega.
Ha insegnato tutte le sue parti a Frusciante, confidando nell’abilità del musicista di memorizzare interi assoli di chitarra.

“ E’ davvero in grado di immedesimarsi nello spirito di una parte e la esegue esattamente nel modo in cui l’avrei suonata io”, dice.
Il cantante Bixler – Zavala di solito partecipa alle registrazioni verso la fine.

UN NUOVO APPROCCIO

A differenza dei due album precedenti, Amputechture non è un concept con un’unica storia. Al contrario, Bixler –Zavala lo paragona alla Night Gallery di Rod Sterling e a Twin Peaks di David Lynch, in quanto le storie hanno die punti in comune ma non sempre sono collegate fra loro.
Rodriguez - Lopez dice che per lui il risultato finale è davvero eccitante e sorpendente.
“Poichè Cedric entra a far parte del processo solo alla fine, mi abituo ad ascoltare queste canzoni in una certa maniera” spiega “ sono abituato a sentirne l’architettura nel modo in cui l’ho vissuta fino a quel momento. Poi arriva lui ad aggiungerci il colore e le decorazioni e l'intera costruzione assume un nuovo significato ed aspetto ai miei occhi”.


SAPORE LATINO

In Frances the Mute la band inserisce con successo le proprie origine latine ( Rodriguez –Lopez è portoricano, Bixler - Zavala messicano-americano) nelle canzoni in spagnolo come “L’via L’viaquez”, che viene persino trasmessa dalle radio rock. Amputechture continua sulla via col sobrio folklore di “Asilos Magdalena” e lo spanglish di “Viscera Eyes”, un singolo che deriva da una canzone degli At the drive in degli esordi.
Secondo Rodriguez - Lopez l’incorporare la propria lingua e cultura è sempre stato un obbiettivo importante per la band. Fin dagli esordi si parlava dell’eventualità di giungere al punto in cui gli album sarebbero stati per metà in inglese e per metà in spagnolo.
“ penso si rivolga a un sacco di persone cresciute in questo paese alla mia stessa maniera” dice, rendendosi conto della crescente multiculturalità nel pubblico del sud –ovest degli Stati uniti.

VOLTAGGIO FUTURO

Da bravo stakanovista, Rodriguez – Lopez porta lo studio in viaggio con sé e sta quasi per registrare i demo del prossimo album della band, anche se non è in grado di descrivere le nuove canzoni.
“ Non importa quel che ne esce, suonerà come i Mars Volta” afferma, “ ma se dovessi spiegare ciò che questo significa, allora non lo so”.
Rodriguez –Lopez dipinge ogni album come un passo avanti verso il raggiungimento degli obbiettivi che lui e Bixler – Zavala avevano in mente per i Mars Volta.
“ Ogni volta abbiamo l’impressione di avercela fatta, come se dovessimo arrivare da qualche parte, ma poi, proprio quando senti che stai per afferrarlo, se ne va e sei di nuovo lì a ad inseguire quel qualcosa senza mai raggiungerlo”.
“Ma credo che mi piaccia questa sensazione” continua “ non so cosa farei se un giorno dovessi svegliarmi e dirmi : ok, ecco qua. Ce l’abbiamo fatta”.








( invoco perlomeno la gogna per il signor Imran Ghori)
 
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Walkabout
CAT_IMG Posted on 16/12/2006, 11:30




CITAZIONE (Mrs_selfdestruct @ 16/12/2006, 11:07)
“UNA SORPRESA TOTALE”
Nata sulle ceneri degli At the drive in

ho deciso che non leggerò più recensioni di chi scrive questa frase
 
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Mrs_selfdestruct
CAT_IMG Posted on 16/12/2006, 11:36




CITAZIONE (Walkabout @ 16/12/2006, 11:30)
CITAZIONE (Mrs_selfdestruct @ 16/12/2006, 11:07)
“UNA SORPRESA TOTALE”
Nata sulle ceneri degli At the drive in

ho deciso che non leggerò più recensioni di chi scrive questa frase

che poi, parlando di sintassi orrida, secondo lui è l'album ad essere nato sulle loro ceneri.
Inoltre gradirei anche sapere cosa si intende per voltaggio futuro e folklore "di riserva".
 
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CAT_IMG Posted on 19/12/2006, 01:13

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Intervista a Omar su Eq Magazine di dicembre:

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Mrs_selfdestruct
CAT_IMG Posted on 20/12/2006, 15:05




http://www.news.com.au/couriermail/story/0...5003421,00.html

COURIERMAIL

Omar Rodriguez-Lopez sente le voci. Ma non è pazzo. Ed è certo che le possa sentire anche tu.

E’ solo che non ti sintonizzi nel modo giusto.” Quando ci si diverte o si attraversando un momento triste, quando si sta facendo sesso o qualunque altra cosa., penso che tutti percepiscano un certo tipo di colonna sonora, per quanto essa possa suonar male, un certo arrangiamento di note.. E alcune persone sono più brave a coglierle e ricordarsele rispetto ad altre,” dice Rodriguez-Lopez, il quale si è ricordato le note e le ha trasformate in Amputechture, il terzo album da studio della band dopo il live Scabdates, uscito alla fine dello scorso anno.

Come per i precedenti album dei rocker americani, il loro chitarrista, autore, produttore e leader paragona il modo in cui ha scritto le canzoni di Amputechture al riportare alla memoria i dettagli di un sogno.

“ Il più delle volte ci dimentichiamo i dettagli, “ dice, “ ma ci ricordiamo alcune cose: c’era una casa in cima alla collina, il fumo nell’aria ed era notte”.
“ Così ti crei un’immagine e, nel farlo, mettendoti in contatto con quella corrente visuale, inizi complottare con essa per ricordare ciò che hai visto. Se ci lavori sopra, all’improvviso inizierai a ricordare tutti i dettagli del tuo sogno.”

Ma nonostante spieghi ai musicisti dei Mars Volta il modo cui suonare queste canzoni nota per nota, Rodriguez –Lopez non è l’unica forza creativa nella band. Il cantante Cedric Bixler –Zavala Deve trovare le parole che combaciano con le trasmissioni musicali che Rodriguez –Lopez riceve.

Questo non causa mai dei problemi se, ad esempio, Bixler –Zavala sta sognando una barca sull’acqua mentre Rodriguez Lopez sogna una casa sulla collina?

“ Adesso incrocio le dita perché ti dirò che non è mai successo”, dice Rodriguez – Lopez, ridendo “ E’ come se gli presentassi sempre delle cose che considero parti complete, poi lui ci aggiunge le parole e io mi dico: Ecco cos’era, non ricordavo fosse lì”.

Un incubo, più che un sogno, la morte cingeva i primi due album dei Mars Volta.
Nel loro debutto, De-Loused in the Comatorium, c’era la morte del loro compaesano, amico e mentore Julio Venegas, il cui suicidio ha ispirato il concept che sta dietro al disco.
Anche la “morte” della loro ex band, gli At the Drive-in, ha influito pesantemente sul corso degli eventi. E sull’album dello scorso anno, Frances the Mute, c’è l’ombra della morte per overdose di Jeremy Ward, il manipolatore del suono della band.

Amputechture è venuto al mondo senza tragedie del genere.

Ma questo non significa necessariamente che sia stata un esperienza più leggera, dice Rodriguez –Lopez.
“ In questo c’è ancora molta morte, solo che non è come… Persino nei primi due album, che sono decisamente avvolti dalla morte, non si percepisce nulla di oscuro, perché non è che veniamo da una valle di lacrime, bensì ci rallegriamo per un amico, celebrandolo.”

“ E’ la nostra cultura, fondamentalmente, la cultura ispanica e l’intera idea romantica del martirio e del rapportarsi alla morte celebrandola. Il Dia de los Muertos ( il Giorno dei Morti), sai.

“ E il capire che questa vita che noi percepiamo come molto importante in realtà non è nient’altro che un microcosmo appartenente a un’immagine più grande che si ripete in eterno; è fin troppo facile rimanere imbrigliati in ciò che stiamo vivendo proprio ora.”

Alcune parti di Amputechture sono state registrate a Melbourne all’inizio di quest’anno, nei giorni liberi della band durante gli show del Big Day Out.. Ma quando si parla di Rodriguez- Lopez il termine “giorno libero” dev’essere posto fra virgolette.

“ In pratica, non ho una vita” ammette ridendo “ Non posso sfuggire, c’è una sensazione bruciante che porta ad esplorare e creare. Durante la prima settimana del festival eravamo sulla Gold Coast, me ne sono andato nella foresta tropicale a distendermi nei pressi di una cascata, ma persino li ho pensato: Oddio, questo è un suono magnifico, perché non mi sono portato il registratore?”

“ Quindi anche quando provo a rilassarmi c’è un qualcos’altro in movimento che sento di dover capire e rispettare; perché mi rendo anche conto che non sarà sempre lì, non penserò per sempre nel modo in cui penso ora, le cose cambieranno inevitabilmente e non sentirò più tante voci, musica e bellezza come le sento adesso. E’ una cosa che so per certa.”

Lo preoccupa l’arrivo di quel giorno? “ Per niente, è il benvenuto. Anche qui, è come per la morte, è semplicemente un altro livello dell’esistenza.

“ Sono sicuro che se smetterò di sentire voci musicali nella mia testa sarà perché qualcosa o qualcuno sta creando i presupposti per rendermi capace di ricevere qualcos’altro… Magari un giorno sarò un cuoco veramente fantastico, chissà.”
 
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Mrs_selfdestruct
CAT_IMG Posted on 22/12/2006, 20:40




ROLLING STONE MESSICO



Un doveroso tributo

Anche se non è passato molto tempo dal loro ultimo album da studio, Frances The Mute, i Mars Volta stanno per tornare con un nuovo disco intitolato Amputechture. Il titolo deriva, come in una sorta di tributo, da una parola utilizzata da Jeremy Ward, membro defunto della band.
“ Non so cosa significhi esattamente , ma so che unendo le parole amputate e architecture fa venire in mente cose molto interessanti. Messe assieme mi fanno immaginare un milione di cose e spero che per la gente sia lo stesso”, spiega il cantante Cedric Bixler a Rollingstone Messico.
Questo nuovo capitolo nella storia della band chiamato Amputechture è stato scritto interamente da Omar Rodriguez – Lopez. “ E non solo Cassandra Gemini, come in Frances the Mute, dove c’era molto di Juan Alderete e Jon Theodore” dice Cedric,. “ Omar ha scritto i pezzi e non c’erano altri modi di suonare la batteria o il basso, perché era già tutto prestabilito. Omar ha quella visione, sa dove andare; sinistra, destra, ha già preparato lo schema per il mondo intero”.

Dove pensi ti porti la musica?
Può portarti in posti che fisicamente non esistono. Credo che , se ben fatta, sia l’equivalente uditivo di certe droghe psicotrope.

Quanto ti hanno influenzato i cortei degli immigrati?
E’ stata un’influenza. Mi son sempre chiestocome mai a molti latini della California piace Morrisey, non vedo il nesso. Poi c’è un legame fra Hailè Selassiè e i giamaicani. Non ne capisco il perché, dato che Selassiè non era il nuovo messia. Inoltre c’è il fatto che Jim Jones ha influenzato un sacco di neri in Guyana e altrove anche altra gente , specie a san Francisco.
Ho voluto sperimentare scrivendo di una ragazza assassinata in Polonia, ma l’ho fatto attraverso gli occhi della comunità latina degli USA, considerandolo come un segnale, un segnale d’ammonimento.

Al giorno d’oggi negli USA, specie in California, molti lavori come falciare i prati, badare ai bambini o fare le pulizie nelle case sono svolti dai latini. Questa storia racconta di un fatto avvenuto molto lontano c non ha una relazione con ciò che sta succedendo qui, ma il risultato è un casino, quel tipo di rivoluzione che avanza lentamente senza che la gente la veda arrivare. Se lasci i tuoi bambini con la baby sitter, lei per loro sarà un’influenza. Penso che unendo le due cose ne salterà fuori una storia interessante. Vedere questa pazza in Polonia influenzare qualcuno che sta dall’altra parte del mondo, senza che apparentemente ci sia una connessione. Ma per me c’è.

Negli ultimi due dischi la morte ha svolto un ruolo importante. Come una specie di tributo a degli amici morti. E’ presente anche in quest’album?
Certo, è presente all’inizio, ma non alla fine. Per quel che riguarda la storia sulla ragazza polacca posseduta che ti ho raccontato, è difficile pensare che al giorno d’oggi possano succedere certe cose, ma la vicenda ha a che vedere col modo in cui alcune società trattano i propri matti. In certi posti vieni adorato se sei pazzo, in America invece ti mandano in prigione, non vedono in te un qualcosa soprannaturale.
Penso che questo disco abbia a che fare con cose di questo tipo e con la morte.

La morte sta all’inizio del disco. Pensi sia anche l’inizio di qualcos’altro?
Ovvio. Tutti quanti siamo portati a pensarlo. In generale, nell’intero disco sono presenti un’ epifisi e una sorta di dinamite che possono essere attivate da altre cose. Ci sono persone che hanno detto di essere state rapite dagli extraterrestri. Può darsi che la loro ghiandola pineale sia molto attiva e che la cosa gli provochi delle allucinazioni.
Ecco l’aspetto della morte che mi tranquillizza, o che mi spaventa: è come un rituale che bisogna attraversare per giungere all’altra parte dell’esistenza.

Da dove viene l’energia spirituale che vi attrae?
Non lo so, ma credo dipenda dal nostro badare all’ultraterreno, interrompiamo persino ciò che facciamo per prestargli maggiore attenzione. Ogni volta che sono nel bel mezzo di una conversazione mi fermo, prendo una matita e provo a scrivere; lo considero reale perché, se non gli presti attenzione, non può essere capito. Non so da dove venga quell’energia spirituale, forse deriva dal fatto che abbiamo avuto a che fare con la morte.

Queto è il trentesimo anniversario del punk. Quanto ha influenzato la tua musica questo genere?

E’ ancora presente. Attualmente siamo al lavoro in quello che definirei un vecchio studio punk; quando esco dal retro e vedo tutti quei vecchi dischi sul pavimento mi ricordo da dove vengo Io non ho studiato canto e Omar non ha studiato da chitarrista. Abbiamo cercato d’imparare a mantenerci in forma, in una buona posizione e a stare in tour. Apparteniamo all’ideologia del “fai da te”, non lo dimentico mai.

Che ne pensi delle band che partecipano al Warped Tour?
In linea di massima, quell’intera scena versa in una condizione culturale veramente triste.

Quanto pensi siano cambiati i valori punk?
Non li considero gruppi punk. Per me un gruppo punk deve spaventarti, farti piangere e sfidarti, deve farti tornare a casa a riconsiderare la tua vita. Molte delle band che suonano al Warped Tour imbrogliano e lo sanno. Hai più rispetto per te stesso quando suoni da solo invece che in un festival. Lo vedo come un mezzo per ragazzi ricchi; la maggior parte di loro proviene da famiglie benestanti e il Warped Tour li aiuta ad imbrogliare. Sono orgoglioso di poter affermare che gli At the Drive in non hanno mai suonato ad un Warped Tour . Spesso abbiamo suonato davanti a nessuno, è così che si ottiene rispetto e ci si paga i debiti. Anche se c’è qualcosa di buono( so che Mike Watt e altre buone band hanno suonato al Warped), in generale è come prendere un centro commerciale e spostarlo in un parcheggio. Il cantante dei Jesus Lizard, David Yow è il classico esempio di persona che, se non fosse per il rock, se ne starebbe in un ospedale psichiatrico. E’ la personificazione dello sciamano. Uno sciamano con un’energia positiva o negativa: cazzo, ha ridefinito completamente il concetto del perfetto frontman. Credo che i ragazzi abbiano più bisogno di vedere band come i Jesus invece che i Good Charlotte o i My Chemical Romance. Non è per mancare di rispetto a quelle band, ma è che sono così luccicanti… E il punk rock non è luccicante e grazioso: è tagliente, sporco e fa paura.

Un incubo?
Lo scorso dicembre siamo stati al festival inglese A Nightmare before Christmas, che riuniva in una line up eclettica Diamanda Galas, The Kills, dalek, mastodon, Acid Mothers Temple, Michael Rother, Holger Czukay, Antony and the Johnsons e Coco Rosie, per citarne alcuni. E’ stato un momento di svago e abbiamo suonato ad un festival nel quale abbiamo subito molte influenze, è stato eccitante e al ritorno abbiamo messo in pratica ciò che abbiamo imparato. Direi che band come i Coco Rosie o Gli Antony and the Johnsons mi hanno portato a rivedere il mio modo di cantare. Soprattutto Antony, lui è luna specie di Nina Simone dei nostri giorni.” Dice il cantante “ è ciò che ci succedeva in quei momenti. Devi metterci passione nelle cose che fai. Il timbro di un cantante può darti sensazioni speciali. Se fai venire la pelle d’oca, allora sei sulla buona strada”.











ps: questa fa cagare, ma l'originale era da analfabeti .

p.p.s: qualcuno dovrebbe spiegare al puledro che la suora crocifissa era rumena, non polacca.

p.p.p.s: ma non era l'All tomorrow's parties il festival britannico?
 
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CAT_IMG Posted on 7/3/2007, 14:14

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dovrebbero trattare di tour e nuovo album, ora non ho tempo per leggerle ma vi posto i links, trovati sul comatorio:

http://www.ravemagazine.com.au/images/PDFs/780web.pdf

http://www.timeoff.com.au/index.php?area=I...a=5010&sel=5010
 
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Meko Winston
CAT_IMG Posted on 7/3/2007, 14:30





ho letto questa
ed effettivamente parla di cose interessanti
come il metodo di scrittura di Cedric,
applicato anche ad Amputec.,
del fatto che il quarto disco sarà " un regalo da parte di Omar "
e poi è pieno di esternazioni che fanno sembrare Cedric
un finocchio, ma lui ganzo chiude l'intervista citando " la sua fidanzata"
che suppongo sia la sciaquetta biondo-schifo.

:silvio:
 
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68 replies since 8/7/2006, 13:55   430 views
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