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Omar Rodriguez-Lopez sente le voci. Ma non è pazzo. Ed è certo che le possa sentire anche tu.
E’ solo che non ti sintonizzi nel modo giusto.” Quando ci si diverte o si attraversando un momento triste, quando si sta facendo sesso o qualunque altra cosa., penso che tutti percepiscano un certo tipo di colonna sonora, per quanto essa possa suonar male, un certo arrangiamento di note.. E alcune persone sono più brave a coglierle e ricordarsele rispetto ad altre,” dice Rodriguez-Lopez, il quale si è ricordato le note e le ha trasformate in Amputechture, il terzo album da studio della band dopo il live Scabdates, uscito alla fine dello scorso anno.
Come per i precedenti album dei rocker americani, il loro chitarrista, autore, produttore e leader paragona il modo in cui ha scritto le canzoni di Amputechture al riportare alla memoria i dettagli di un sogno.
“ Il più delle volte ci dimentichiamo i dettagli, “ dice, “ ma ci ricordiamo alcune cose: c’era una casa in cima alla collina, il fumo nell’aria ed era notte”.
“ Così ti crei un’immagine e, nel farlo, mettendoti in contatto con quella corrente visuale, inizi complottare con essa per ricordare ciò che hai visto. Se ci lavori sopra, all’improvviso inizierai a ricordare tutti i dettagli del tuo sogno.”
Ma nonostante spieghi ai musicisti dei Mars Volta il modo cui suonare queste canzoni nota per nota, Rodriguez –Lopez non è l’unica forza creativa nella band. Il cantante Cedric Bixler –Zavala Deve trovare le parole che combaciano con le trasmissioni musicali che Rodriguez –Lopez riceve.
Questo non causa mai dei problemi se, ad esempio, Bixler –Zavala sta sognando una barca sull’acqua mentre Rodriguez Lopez sogna una casa sulla collina?
“ Adesso incrocio le dita perché ti dirò che non è mai successo”, dice Rodriguez – Lopez, ridendo “ E’ come se gli presentassi sempre delle cose che considero parti complete, poi lui ci aggiunge le parole e io mi dico: Ecco cos’era, non ricordavo fosse lì”.
Un incubo, più che un sogno, la morte cingeva i primi due album dei Mars Volta.
Nel loro debutto, De-Loused in the Comatorium, c’era la morte del loro compaesano, amico e mentore Julio Venegas, il cui suicidio ha ispirato il concept che sta dietro al disco.
Anche la “morte” della loro ex band, gli At the Drive-in, ha influito pesantemente sul corso degli eventi. E sull’album dello scorso anno, Frances the Mute, c’è l’ombra della morte per overdose di Jeremy Ward, il manipolatore del suono della band.
Amputechture è venuto al mondo senza tragedie del genere.
Ma questo non significa necessariamente che sia stata un esperienza più leggera, dice Rodriguez –Lopez.
“ In questo c’è ancora molta morte, solo che non è come… Persino nei primi due album, che sono decisamente avvolti dalla morte, non si percepisce nulla di oscuro, perché non è che veniamo da una valle di lacrime, bensì ci rallegriamo per un amico, celebrandolo.”
“ E’ la nostra cultura, fondamentalmente, la cultura ispanica e l’intera idea romantica del martirio e del rapportarsi alla morte celebrandola. Il Dia de los Muertos ( il Giorno dei Morti), sai.
“ E il capire che questa vita che noi percepiamo come molto importante in realtà non è nient’altro che un microcosmo appartenente a un’immagine più grande che si ripete in eterno; è fin troppo facile rimanere imbrigliati in ciò che stiamo vivendo proprio ora.”
Alcune parti di Amputechture sono state registrate a Melbourne all’inizio di quest’anno, nei giorni liberi della band durante gli show del Big Day Out.. Ma quando si parla di Rodriguez- Lopez il termine “giorno libero” dev’essere posto fra virgolette.
“ In pratica, non ho una vita” ammette ridendo “ Non posso sfuggire, c’è una sensazione bruciante che porta ad esplorare e creare. Durante la prima settimana del festival eravamo sulla Gold Coast, me ne sono andato nella foresta tropicale a distendermi nei pressi di una cascata, ma persino li ho pensato: Oddio, questo è un suono magnifico, perché non mi sono portato il registratore?”
“ Quindi anche quando provo a rilassarmi c’è un qualcos’altro in movimento che sento di dover capire e rispettare; perché mi rendo anche conto che non sarà sempre lì, non penserò per sempre nel modo in cui penso ora, le cose cambieranno inevitabilmente e non sentirò più tante voci, musica e bellezza come le sento adesso. E’ una cosa che so per certa.”
Lo preoccupa l’arrivo di quel giorno? “ Per niente, è il benvenuto. Anche qui, è come per la morte, è semplicemente un altro livello dell’esistenza.
“ Sono sicuro che se smetterò di sentire voci musicali nella mia testa sarà perché qualcosa o qualcuno sta creando i presupposti per rendermi capace di ricevere qualcos’altro… Magari un giorno sarò un cuoco veramente fantastico, chissà.”