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Se avete sempre odiato i Mars Volta per la loro prolissità e arroganza,ecco il colpo di grazia.
Il nuovo album The Bedlam In Goliath esce a fine mese e la sua genesi prende spunto da una storia alla quale avrete difficoltà a credere, e che con ogni probabilità vi irriterà per l'affabulazione e l'abbondanza di particolari metafisici tanto complicati e intricati da essere tranquillamente scambiabili per invenzioni da rimastoni.

La storia è questa: Omar Rodriguez Lopez,chitarrista e compositore, porta in regalo da Gerusalemme a Cedric Bixler Zavala, cantante e autore dei testi ,una sorta di tavoletta Ouija, una di quelle da "seduta spiritica"con caselle per le lettere dell'alfabeto, si/no e poco altro.
Provenendo da una terra ricca di moti religiosi non sempre pacifici, la tavoletta reca caratteri in ebraico e aramaico, e con essi un'aura arcaica e misteriosa. Diventa il passatempo preferito dei due durante il tour di supporto ai Red Hot Chili Peppers in America. "Come una recreational drug", dice Cedric, "particolarmente adatta alla nostra natura curiosa e incline al rischio. La prima volta che la usi è la migliore, quella che da brivido più forte, e tutte le successive sono mirate a riprodurre quella sensazione."

Già qui tutti vi detrattori state sbuffando e girando pagina, e se non avete intenzione di operare una tenace sospensione dell'incredulità, fate bene. Scommetto che vi siete anche lamentati per tutto The Blair Witch Project perchè "non era credibile". La libertà qui sta nel volersi far raccontare una storia, nel bersela come viene raccontata senza perdere tempo a capire dove stanno calcando la mano e cosa si sono inventati. Il resto, ve l'assicuro, è piuttosto divertente.

Una serie di informazioni univoche rimane comunque a disposizione: un batterista che se ne va, un fonico normalissimo che da un giorno all'altro subisce un collasso nervoso senza alcun motivo apparente. Registrazioni dalle quali scompaiono solamente alcune tracce (guarda caso di batteria). E fu proprio il fonico dei Mars Volta il primo ad ammonire la coppia creativa Cedric-Omar di lasciar perdere quella tavoletta: "Quando ha visto che annotavamo ogni cosa comunicata dallo spirito imprigionato per metterla nei testi del nuovo album ha avuto paura. Diceva che non dovevamo farlo, perchè avremmo passato al nostro pubblico parole cariche di negatività."

Tradizione vuole che questo tipo di spiriti ci tengano a farsi riconoscere: "E'il Golia del titolo dell'album, ma ha rivelato il nome solo dopo qualche giorno. Inizialmente ha detto di voler offrire una storia, di volerla semplicemente raccontare, ed era la storia di un triangolo amoroso che coinvolgeva una madre, una figlia e un uomo. Tradimento, disperazione e un omicidio finale." E poi ? "Le offerte sono diventate richieste, e poi minacce, e questo ha coinciso col momento in cui le difficoltà per il gruppo sono diventate serie.
Lo studio di Omar si è allagato, abbiamo avuto problemi di salute, non riuscivamo a scrivere musica che stesse dietro ai frammenti di testi che avevamo raccolto. Lo spirito ha cominciato a parlare di una sorta di brodo primordiale, di come modificare la continuità di tempo e spazio, e ci ha iniziato alla cimatica, una scienza che studia la forma assunta da un gruppo di particelle in base alla frequenza dell'onda alla quale viene sottoposta."

Un labirinto di tradizioni arcaiche, rudimenti di fisica quantistica e ossessione per il paranormale. Il primo risultato è un blocco creativo unito a un forte senso di paranoia. Non sembra la genesi di un disco, più che altro un delirio à la Jodorowski. Come siete riusciti a sbloccarvi, alla fine ? "Ci è voluto ancora un pò. Il fascino che si scatena dicendo a un musicista che determinate frequenze d'onda possono cambiare la forma della materia non è da sottovalutare. Ehi! Posso cambiare la materia scrivendo una canzone! Questo è molto più figo di quello che ho fatto finora!
Quando avete deciso di interrompere il rapporto con questo spirito ? "La situazione era fuori controllo, eravamo dipendenti dalla tavoletta. Era come un incidente automobilistico che sta per accaderti. Vedi le cose al rallentatore ma non puoi fermarle. Lo spirito mi perseguitava in sogno ma tutto sembrava molto più reale di un'esperienza onirica. Abbiamo deciso di chiudere la tavoletta una volta per tutte, Omar l'ha avvolta in un panno bianco e l'ha sotterrata in un posto che ho rifiutato di conoscere. Da quel momento in avanti la nostra spinta è ripresa, e anzi abbiamo chiuso la scrittura del disco in brevissimo tempo. Ho alternato parti di testi pronunciati da Golia con altre che rappresentanto scudi, ovvero entità benevole e simboli magici che bilanciassero la carica negativa del resto."

E'per quello che, a partire dai titoli, è presente una serie di figure o metafore abbastanza celebri, come il Metatron o l'Ouroboros ?
"Esattamente. Il Metatron, oltre a essere conosciuto come la voce di Dio, è una figura che va di pari passo con la leggenda della tavoletta ouija. Sarebbe l'angelo al quale chiedere aiuto in caso di difficoltà con una di esse. Ouroboros è la classica figura del serpente che si morde la coda, un simbolo di rinascita e perpetuità, e in ultima analsi di salvezza. Ilyeana, poi, è il vero nome di Helen Mirren, un'attrice verso la quale ho un timore reverenziale e un'ammirazione particolari.
Sono frammenti che rimandano a entità positive che portino protezione nel mezzo di una narrazione di fatti difficili e negativi."

Bisogna immaginare che l'intero processo sia stato particolarmente impegnativo psicologicamente: ma c'è qualcosa che suggerisce che l'esperienza con la tavoletta in cui Golia sarebbe prigioniero non sia la prima volta in cui vi troviate davanti al paranormale, e che decidiate in qualche modo, per curiosità o incoscienza, di cedere al fascino di esso. "Non ti sbagli. Le prime esperienze paranormali mi sono capitate in Europa, durante i primi tour come At The Drive-In. In quel periodo stavamo spesso ospiti da amici o gente che organizzava i concerti, piuttosto che in alberghi. Palazzi antichi che sono arrivato a considerare come catalizzatori di esperienze traumatiche: non perchè suggeriscano a chi vi risiede crimini o azioni violente, ma perchè sono in grado di registrare traumi e shock avvenuti in quel posto e possono riproporli a chi si ritrova a passarci la notte,come un videoregistratore.
Succede anche in alcuni hotel molto vecchi sulla costa est degli Stati Uniti. Sei in una fase che non è veglia e non è sonno e senti qualcosa che entra in contatto con te. Sai di essere quasi sveglio ma non riesci ad aprire gli occhi perchè quell'entità ti impedisce di svegliarti e di rispondere ad alta voce,o anche solo di urlare."

Spostandoci a parlare esclusivamente della musica, cosa che, a guardar bene, dovrebbe essere più che sufficiente in questo caso specifico a solleticare l'interesse a scatenare benevolenza, si nota come The Bedlam In Goliath, malgrado una genesi tribolata, sia in realtà la prova più compatta e fruibile dei Mars Volta finora.
Non che si siano messi a scrivere pezzi per le radio: l'album dura comunque ben oltre settanta minuti e raramente si scende sotto i se-sette per canzone, ma c'è un che di "asciugato", di innegabilmente più fruibile rispetto al passato. "Tutti si aspettano canzoni lunghe un'ora da noi, ma se fosse così ogni volta non ci divertiremmo più.
In ....Goliath ci sono due pezzi sotto i tre minuti, senza che si tratti di interludi, qualcosa di rivoluzionario per noi prima d'oggi."
Addirittura il pezzo in regalo a chi abbia risolto il puzzle sul vostro sito è una cover dei Circle Jerks (!) di meno di centoventi secondi....!
"E'più divertente provare cose che nessuno si aspetta arrivino da noi. L'aver avuto a che fare con questo spirito è stato come aver a che fare coi discografici o i genitori. Non puoi fare questo, non puoi fare quello. E allora noi che siamo bastian contrari di natura abbiamo optato per alcune soluzioni ancora più semplici."

Quando avete diffuso in rete alcuni video con frammenti di nuovi pezzi da The Bedlam In Goliath si è consolidata l'idea che questo sarebbe stato un disco "facile" per i Mars Volta, un disco estremamente fruibile e senza troppe contorsioni. La realtà rimane un'altra, ma voi ne siete rimasti stupiti? "Alcuni hanno reagito in quel modo, è vero, dicendo anche che questi non erano più i Mars Volta, ma era evidentemente gente che non aveva compreso il nostro intento in precedenza.
Sarà anche difficile da credere ma uno dei gruppi che ascoltiamo di più insieme sono gli Slade, perchè sono l'esatto opposto di quel che suoniamo: semplici, pop, ascoltabilissimi. E lo stesso vale per i Ramones. Si è portati a credere che noi consideriamo gruppi di questo tipo come superflui, come un cinefio considererebbe superfluo Terminator, ma sono musiche che invece ci stanno a cuore.
Provare a scrivere e suonare in questo modo aiuta a costruire un catalogo di musica dei Mars Volta, inoltre. Non possiamo fare solo canzoni di cinquanta minuti e suonarne quattro a concerto per tutta la vita. A volte un cambiamento radicale è salutare, quanto necessario."

Uno degli artisti storici al quale, personalmente, è stato naturale associarvi, è Sun Ra. Il suo joyful noise, malgrado non si adatti molto a quest'ultimo album, è qualcosa di simile al caos creativo che, particolarmente dal vivo, sembra sottendere i Mars Volta.
Particolarmente l'uso dei fiati in Amputechture mi aveva convinto di questa connessione. Ora che ti ho al telefono, alla luce delle difficoltà nel comporre The Bedlam In Goliath, ho quasi difficoltà a tornarci con la mente, ma non si sa mai......
"Oh! (Ride,nda) Ma certamente! Io e Omar l'abbiamo scoperto nel 1995, dopo un concerto a Little Rock, in Arkansas. La TV locale, per qualche coincidenza, stava trasmettendo Space Is The Place, e ne siamo rimasti ammaliati, è tutt'ora una grande ispirazione. Sun Ra era un musicista straordinario ma anche, a proprio modo,un intrattenitore.
Le storie che creava e portava avanti in pubblico, difendendole ma anche considerandole completamente organiche alla sua vita, mi hanno spinto a considerarlo una sorta di Orson Welles del jazz d'avanguardia. E poi aveva un senso dell'umorismo tutto suo.
Ricordo di aver visto una videocassetta nella quale i Devo aprivano un concerto di Sun Ra nel 1973. Metà del pubblico, quella che non aveva capito nulla, voleva ucciderli a mani nude! (Ride,nda) Mi piace pensare al giorno in cui Sun Ra abbia ascoltato i Devo e abbia detto: Questi devono aprire uno dei nostri concerti! Aveva un modo molto particolare di difendere le proprie idee,un candore che ammiro."

Chiudiamo con una nota negativa: non è Cedric la persona più adatta per fare questa domanda, ma la macchina promozionale non sempre può leggerti nel cervello. Speriamo che il celebrato legame quasi fraterno con Omar possa supplire: cos'è successo alla GSL ? Il necrologio sul sito era sintetico, e, prevedibilmente sibillino!
"Non so dire molto se non che ero un enorme fan alla GSL e Sonny Kay è sempre stato una grande ispirazione. Omar è prima stato un partner silenzioso dell'etichetta, poi è entrato a pieno titolo e Sonny ha sempre creduto così tanto a quello che facevamo che è stato veramente un brutto colpo. La ragione è da cercarsi unicamente in un motivo economico. Non tutto può vendere quanto The Locust e il mercato non è certo in un grande momento. Credo sia già stata dura a sufficienza riuscire a tirare avanti quattordici anni interi. Già questo è un risultato straordinario."

You kind of get into bed with people who don't really view music the way you do, Bixler-Zavala says. Not everyone can be Fugazi and have this socialist control over their art. Some of us have to flirt with the big guys in order to take all the cash to get our names out there. Once your name is established, you can start doing your own thing and just borrow the parts of the system that you need like distributors. I definitely come from the school that thought all that shit was evil. More and more I realize money isn't such a bad thing just another device to help you make stuff.